Metodi di ricerca utilizzati dal gruppo Invecchiamento e mondo del lavoro:

Experience Sampling Method (ESM). L’ESM è un metodo di ricerca che sta avendo una sempre maggiore diffusione in psicologia. L’ESM appartiene alla famiglia degli studi longitudinali. Questi ultimi prevedono che diverse variabili psicologiche del ricercatore vengano misurate su uno stesso gruppo di soggetti per un lungo periodo di tempo. Date le difficoltà di reperire e somministrare questionari ad uno stesso gruppo di soggetti per diversi tempi, a parte alcune notevoli eccezioni, gli studi longitudinali sono caratterizzati da un alto numero di soggetti (di solito 150/200), da un basso numero di rilevazioni (di solito da due a quattro) e da un ampio lasso temporale tra le rilevazioni (che può variare da giorni a settimane). L’ESM invece è caratterizzato da un basso range temporale (spesso denominato esperienza campionata) con più di 30 rilevazioni ed un basso intervallo temporale. Un vantaggio dell’ESM è di valutare la soggettività e nelle esperienze di vita reale, limitando il bias di memoria. Questo metodo si differenzia notevolmente dagli approcci più tradizionali, che si basano su autocertificazioni retrospettive che soffrono di problemi di ricordo e che non possono essere correlati con altre misure di interessi psicologico (ad esempio, fatica percepita, motivazione o impegno lavorativo). Tuttavia, l’ESM presenta anche delle limitazioni. Questi approcci sono difficili da implementare a causa della necessità di raccolta dati frequente, e la possibilità di attrito o stanchezza da parte dei partecipanti può influenzare i risultati.

Studi di diario. Lo studio di diario è simile, nella sua filosofia fondamentale, allo studio ESM. Tuttavia, prevede un numero inferiore di rilevazioni che sono condotte a distanza temporale maggiore. Un protocollo ESM potrebbe essere utilizzato per compilare dati ogni giorno o settimanalmente, rispetto a più rilevazioni durante il giorno tipiche del metodo ESM. Il diario, quindi, può essere considerato una via di mezzo tra i metodi tradizionali di autocertificazione e l’ESM, poiché è meno intrusivo e richiede meno compliance da parte dei partecipanti, ma allo stesso tempo non riesce a catturare l’esperienza emotiva in tempo reale.

Alessandri G., Perinelli E. (2018a), Metodi di ricerca in psicologia del lavoro e delle organizzazioni, in G. Alessandri, L. Borgogni (a cura di), Psicologia del lavoro: dalla teoria alla pratica, FrancoAngeli, Milano


Metodi di ricerca utilizzati dal gruppo Attività motoria e invecchiamento:

La realtà virtuale (VR, virtual reality) e la realtà aumentata (AR, augmented reality) sono tecnologie che consentono la riproduzione di scenari virtuali altamente immersivi, coinvolgendo simultaneamente diversi sensi e fornendo stimoli artificiali come immagini ottiche, suoni spazializzati, feedback tattili od olfattivi. Lo sviluppo di applicazioni di realtà aumentata arricchisce l’ambiente circostante con tutta una serie d’informazioni sovrapposte al campo visivo. L’AR, quindi, aggiunge elementi multimediali allo spazio fisico, arricchendo l’esperienza umana e l’interazione con la realtà grazie a informazioni fornite da dispositivi mobili tecnologici come smartphone, tablet e head-mounted display. La realtà virtuale, invece, crea un mondo totalmente nuovo che non esiste da nessun’altra parte se non in forma digitale. Tali tecnologie permettono, in entrambi i casi, all’utente di muoversi e interagire in maniera attiva con lo spazio virtuale, sperimentando il risultato delle proprie azioni. Nell’ambito dell’invecchiamento possono essere utilizzata  per simulare (o arricchire) situazioni di vita reale che stimolano l’uso delle funzioni cognitive (memoria, attenzione, presa di decisione), svolgere attività motoria, interagire socialmente con “attori” virtuali, oppure ricevere stimoli piacevoli, al fine di ridurre livelli di stress, di ansia. VR e AR possono anche essere usate per la  costruzione di ambienti virtuali complessi per il training cognitivo di pazienti con Alzheimer o disturbo cognitivo lieve (MCI), con lo scopo di preservare le funzioni mnestiche e logico-pratiche.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere